Ogni anno il 22 febbraio ricorre lo Sconnessi Day, ovvero il giorno interamente dedicato all’assenza di Internt. Tutto nasce dal film “Sconnessi” di Christian Marazzini del 2018, che evidenza in modo divertente quanta sia elevata oramai la dipendenza dal web e, allo stesso modo, quanto si abbia paura della nomofobia, cioè il restare senza cellulare. Nel film, il protagonista decide di portare tutti i suoi parenti in uno chalet in montagna, categoricamente privo di connessione Internet, in modo da combattere questa brutta dipendenza.
Lo Sconnessi Day, quindi, non è altro che un modo originale per sensibilizzare le persone a utilizzare in modo corretto la tecnologia. Il messaggio è rivolto principalmente ai giovani che, spesso e volentieri, navigano con poca consapevolezza e in balìa di brutti incontri ed epiloghi spiacevoli. Per renderlo ancora più efficace, lo Sconnessi Day rientra in un’iniziativa che coinvolge scuole e istituti per partire proprio dalla fascia d’età più bassa per arrivare, in modo indiretto, a quella più alta.
Secondo il Global Digital Report del 2019, infatti, gli italiani passano circa 6 ore della loro giornata su Internet collegandosi da diversi dispositivi, 2 delle quali vengono interamente dedicate ai social network. Pensandoci bene, staccare un attimo sarebbe proprio l’ideale per iniziare o ricominciare a fare delle cose quasi dimenticate: telefonare a un amico, fare una passeggiata all’aria aperta, leggere un libro, cucinare, dedicarsi al bricolage o all’uncinetto, organizzare una partita di calcetto.
Distaccarsi dalla realtà virtuale per vivere, finalmente, quella reale è il vero obiettivo dello Sconnessi Day: imparare a rimanere con i piedi per terra, continuando a godere delle piccole cose quotidiane, è l’unico modo per non distruggere completamente i rapporti interpersonali e portare avanti i passatempi tradizionali, fin troppo spesso accantonati.